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L'istruttoria, "Oratorio in undici canti" (Die Ermittlung. Oratorium in 11 Gesängen.), è un'opera teatrale del drammaturgo tedesco Peter Weiss. Il dramma si basa sulle note prese da Weiss (e in gran parte sui resoconti redatti da Bernd Naumann per la « Frankfurter Allgemeine Zeitung ») durante le sedute del processo contro un gruppo di SS e di funzionari del Lager di Auschwitz, che si tenne a Francoforte sul Meno tra il 10 dicembre 1963 e il 20 agosto 1965. Questo fu il primo processo voluto dal governo tedesco per giudicare le responsabilità del nazismo nella tragedia dell'olocausto. Nelle 183 giornate di processo vennero ascoltati 409 testimoni, 248 dei quali sopravvissuti al campo di sterminio. La sentenza fu emessa il 19 agosto del 1965; 6 imputati furono condannati all'ergastolo, 11 furono condannati dai 3 ai 14 anni di prigione, 3 furono assolti. Il titolo originale Die Ermittlung non significa solo "istruttoria" in senso giuridico, ma è anche indagine, o "accertamento della verità", connotando questo testo come documento di testimonianza civile. I personaggi del giudice, del difensore, del procuratore, i diciotto accusati e i nove testimoni anonimi (ognuno dei quali dà voce alle parole di più di un testimone reale) danno vita a questo oratorio civile e documentario nel quale l'intera drammaturgia non si discosta mai da parole realmente pronunciate nell'aula del tribunale.
E' un'opera che mi ha colpito allo stomaco quando l'ho letta, non sono riuscita a mangiare o a parlare per una giornata intera. E anche se sono passati anni da quella lettura, quando mi hanno chiesto di lavorare su un libro che mi ispirava delle immagini o delle sensazioni mi è venuto subito in mente questo. Il libro è nudo, crudo, grezzo. E il suo contenuto, nella sua forma così scherna, pesa come un macigno.
E' questa l'immagine che ho cercato di creare realizzando questa legatura: il compito assegnato durante il corso era di pensare ad una costruzione tridimensionale che avvolgesse il libro. Così ho realizzato questo monolite, colorato con grafite. Un monolite metallico, lucido, con un taglio trasversale in cui incastrare il libro, cucito in maniera grezza con materiali grezzi. Una copertina di semplice carta, sporcata e "rovinata" sfregandola violentemente contro il muro.
[Lavoro realizzato durante in corso di Pamela Moore sui "libri d'artista". Grazie per tutti gli insegnamenti e per avermi dato l'opportunità di realizzare questo libro]
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